2021 Febbraio

Ecco alcuni approfondimenti su tematiche collegate alla mia attività professionale.

Chi di noi non inizia la giornata con una bella tazzina di caffè, chi non sa rinunciare a una tazza di thè caldo o di cioccolata,  chi ha provato un Energy drink o un infuso tonificante?

Ma conosciamo davvero le bevande che utilizziamo per concentrarci, per stare più svegli e per avere maggiore energia? I miei pazienti mi domandano:

Fanno bene? Fanno male? Cosa contengono? Quanto ne posso bere? Vanno bene per tutti?

Si tratta di bevande in genere analcoliche, caratterizzate da una specifica attività grazie ai diversi principi attivi contenuti, capaci di agire soprattutto a livello del sistema nervoso centrale fornendo un’azione stimolante, tonica oppure calmante.

Non è facile suddividerle in categorie perché spesso le proprietà che possiedono, grazie alla presenza di numerosi principi attivi che possono interagire tra loro, possono farle rientrare in categorie diverse. Vediamole seconda dell’attività prevalente.

NERVINE

L’aggettivo “nervino” sottolinea le proprietà di sostanze contenute in queste bevande, in grado di agire sul sistema nervoso centrale. Le sostanze nervine per eccellenza, con un’azione stimolante sono la caffeina, la teobromina, la teofillina e nella categoria degli alimenti nervini vengono fatti rientrare il tè, il caffè, il cacao. Anche la camomilla, per il suo effetto, anche se rilassante, sul sistema nervoso centrale viene spesso inserita in questa categoria.

ENERGETICHE

Tra le cosiddette bevande energetiche o “Energy drink” rientrano bevande vendute in lattina, spesso addizionate con anidride carbonica e dal sapore dolce e appetibile costituite da numerosi ingredienti. In genere è presente caffeina in quantità variabili tra 80-400 mg a lattina. Altri ingredienti comuni sono taurina (circa 1.000 mg), Guaranà, Ginseng, Yerba mate, Ginkgo biloba, creatina, carnitina, inositolo, vitamine, antiossidanti, e zuccheri, la cui quantità totale a seconda della bevanda può arrivare ad essere anche maggiore del 12%. L’elevata presenza di sostanze stimolanti può agire sul sistema nervoso centrale influenzando le attività psicomotorie di chi le assume.

TONICHE E ADATTOGENE

Contengono sostanza o preparati derivati da piante con diverse attività in grado di agire sulla resistenza dell’organismo allo stress psicofisico, proprietà antiossidanti e adattogene, che possono avere un’azione sul sistema immunitario, sul tono muscolare  e  sulle capacità fisiche e mentali. Tra gli infusi assimilabili a questa categoria ricordiamo il Guranà, la  Yerba Mate,  l’Arancio amaro, il Ginseng.

Comunque il principio attivo prevalente in queste bevande o alimenti è quasi sempre la caffeina, presente in foglie, semi e frutti di diverse piante, come il Caffè, Guaraná, il Tè, la Cola o la Yerba mate che vengono prevalentemente consumate come infusi. Vediamo nella tabella successiva la quantità di caffeina presente in molte delle bevande così dette ad azione stimolante.

ALIMENTO O BEVANDA CAFFEINA (mg)
1 tazza di tè: 20 – 70 variabile a seconda del tè
1 tazza di caffè solubile 57
1 lattina di Coca-Cola 35 330 ml
1 Espresso 50

90

100% arabica

Miscela robusta

1 tazza di caffe istantaneo 20-100 150 ml
Caffe filtrato all’americana 60-120 150 ml
1 Espresso decaffeinato 4
Moka miscela 90
Moka decaffeinato 5 -7
Caffè alla turca 80 – 150
1 lattina di Energy drink 80 Red Bull o simili 250ml
Cioccolato fondente 120 100g
Cioccolato al latte 20 30 g

La caffeina è la sostanza psicoattiva più diffusa e più consumata nel mondo, legale in tutti i paesi, a differenza di altre sostanze psicoattive, e accettata o tollerata da pressoché tutte le principali religioni.

 

PRINCIPIO ATTIVO PREVALENTE
TE Teina*
CAFFÈ caffeina
CACAO teobromina
COLA caffeina
ARANCIO AMARO sinefrina
GUARANÀ Guaranina*
YERBA MATÈ mateina*

 

In queste bevande sono presenti comunque altri principi attivi molti dei quali sono chimicamente identificabili * con l’alcaloide caffeina

Nel prossimo articolo parleremo più nel dettaglio delle cosiddette BEVANDE NERVINE in particolare del thè, del caffè e cioccolata (cacao).



Proseguiamo oggi con la seconda scheda tratta dalle Linee guida per una sana alimentazione – Edizione 2018 pubblicate dal CREA (Centro ricerca alimenti e nutrizione) sfatando le false credenze più diffuse sul tema di Gravidanza e Allattamento.

 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

1) Non è vero che, se si mangia tanta frutta e verdura, l’integrazione con acido folico non serve. Le necessità per la prevenzione delle malformazioni, in previsione della gravidanza e durante il primo trimestre sono molto elevate e difficilmente si soddisfano con la sola dieta. La supplementazione associata a una dieta ricca di frutta e verdura è una strategia preventiva molto efficiente e indispensabile per la salute del bambino.

2) Non è vero che in gravidanza è necessario mangiare per due: ci sono delle necessità energetiche maggiori ma non sono così elevate. L’alimentazione in gravidanza deve essere più attenta alla qualità (carni magre, pesce, latte, frutta, verdura, poco sale e zucchero) che alla quantità.

3) Non è vero che i desideri alimentari insoddisfatti durante la gravidanza provocano al bambino dei segni sulla pelle (le voglie). Ricordiamo però che, senza eccedere, una gratificazione alimentare può essere utile in un momento particolare per la vita della donna.

4) Non è vero che si devono necessariamente assumere lassativi per evitare la stipsi. In gravidanza è comune, e per attenuarne i sintomi è opportuno mangiare cibi ricchi di fibre, come frutta, verdura e cereali integrali, e bere molta acqua. Sono consigliati anche lo yogurt e gli altri tipi di latte fermentato, perché i fermenti lattici mantengono in equilibrio la flora batterica intestinale favorendo il buon funzionamento dell’intestino.

5) Non è vero che durante la gravidanza è necessario astenersi da qualunque attività fisica nel timore che l’esercizio aumenti il rischio di eventi avversi. La sedentarietà è un’abitudine negativa per la salute di tutti e una regolare attività fisica è parte di una gravidanza condotta in modo sano.

6) Non è vero che bere birra dà vantaggi alla nutrice: non favorisce la produzione di latte, anzi come tutte le altre bevande alcoliche ne riduce la quantità.

7) Non è vero che “il latte fa latte”, né che berlo durante l’allattamento favorisca l’insorgenza di allergie nel bambino. Latte e latticini devono essere presenti nell’alimentazione della donna che allatta nelle stesse frequenze della donna che non allatta.

8) Non è vero che bere tanta acqua, o in generale tanti liquidi oltre il necessario, faccia produrre più latte.

9) Non è vero che la donna in allattamento abbia fabbisogni maggiori di calcio e, se si alimenta bene, non è necessaria un’integrazione. Il calcio necessario alla produzione di latte viene comunque mobilizzato dal tessuto osseo che subisce un impoverimento temporaneo, per normalizzarsi progressivamente nei periodi successivi all’allattamento.

10) Non è vero che la donna in allattamento deve evitare di mangiare alimenti con sapori forti o spezie per paura che il latte risulti di sapore non gradito. Al contrario la varietà dei sapori del latte materno faciliterà l’introduzione di cibi solidi e porterà ad una maggiore propensione del bambino verso alimenti diversi.

11) Non è vero che caffè e tè sono proibiti durante l’allattamento, basta berne poco (due tazzine di caffè al giorno) e lontano dalla poppata. Se si desidera berne di più scegliere i prodotti decaffeinati o deteinati.

Tratto da Linee guida per una sana alimentazione (CREA 2018)

Nella prossima newsletter parleremo di  VERO O FALSO su  FRUTTA E VERDURA